Piacevole passeggiata nel bosco con qualche prato da pic nic e un panorama notevole dalla cresta erbosa del Monte Alpesisa.

Panorama dal Monte Alpesisa

Il nostro obiettivo era raggiungere uno splendido castagneto d’alto fusto (battezzato da qualcuno “bosco delle fate”), con una piacevole passeggiata nel bosco.

Andrà diversamente.

Partenza dal Colle di Creto

Dal Colle di Creto imbocchiamo una stradina asfaltata (cartello Montoggio, P di parcheggio, AV direzione Passo della Scoffera) che si snoda tra villette dai colori pastello.

Abbandoniamo l’auto in un parcheggio sulla sinistra e continuiamo tra giardini con belle fioriture di azalee (peccato non durino oltre maggio, mi messaggia Angelo quando gli mando la foto).

Superata una chiesetta, arriviamo a una graziosa baita e proseguiamo sul sentiero oltre il cancelletto.

Il pratone e il punto panoramico

Dieci minuti dopo, il piacevole sentiero a mezza costa si apre a sinistra su un pratone da pic nic. Ora il prato è vuoto, ma al ritorno sarà pieno di gitanti e calciatori in erba.

A destra, proprio dirimpetto, una salitina lungo le paline del metanodotto porta in un minuto a un punto panoramico lastricato, che non ci lasciamo sfuggire.

Poi proseguiamo nel bosco, superando una prima selletta. Attraversiamo una recinzione, un’altra selletta, e sbuchiamo tra prati con decorative infiorescenze bianche (sono Asfodeli, mi scrive Angelo, risparmiati dagli animali al pascolo perché velenosi!).

Ancora un passaggio buio tra gli alberi e si apre verdissima l’insellatura della Gola di Sisa (20 minuti dal pratone).

La Gola di Sisa (730 m slm)

A sinistra si staglia un panettone erboso con in cima un tabernacolo minimal.

Davanti a noi un’altra recinzione. Sul cancello notiamo la scritta “animali al pascolo con TORI”. Tranquillizzante…

Lo attraversiamo.

Oltre la gola, verso Sanguinetto c’è un castagneto, ci dice perplesso un volontario della manutenzione dei sentieri, quando chiediamo del bosco delle fate.

Proseguiamo in discesa. Dopo pochi minuti il sentiero s’infila in effetti tra castagni dai tronchi mastodontici. Ma il bosco è trascurato…

Insomma una delusione.

Così torniamo alla gola di Sisa, un po’ spompati. Ma ci rifaremo: saliamo all’Alpesisa!

Verso Alpesisa

Prendiamo il sentierino di argilla rossa che si arrampica in diagonale (AV), proprio davanti al panettone. Passiamo vicino a una vecchia teleferica. Da qui si scorge lontana la diga sul lago verde di Val di Noci (vedi sotto).

Continuiamo in leggera salita in un castagneto.

Al bivio (a circa 10 minuti dalla gola) abbandoniamo l’AV e seguiamo il cartello Alpesisa, a destra. Che fatica la salita nella boscaglia, forse perché non l’avevamo preventivata!

Arrivati al pendio erboso finale, quattro ragazzi ci superano. È la nostra seconda passeggiata dopo la riapertura e non siamo allenati, ci dicono. Figuriamoci quando lo sono, penso affannata…

In cima all’Alpesisa (984 m slm)

Però, quando arriviamo in cima, ci passa tutto.

Che bella la cresta dell’alpe. Un costone lungo 200 metri che fila dritto verso la Val Bisagno. C’è posto per prendere il sole quasi in fila indiana. Ma la vista su Genova e la riviera è spettacolare.

Al ritorno, ci soffermiamo presso la strana croce di metallo (fatta di balestre di camion) che prima, presi dal panorama, avevamo trascurato.

Spicca tra le varie dediche un contenitore cilindrico tipo libro di vetta. C’è scritto: “al mio papà”.

Andiamo via col cuore piccolo piccolo.

…..

Passeggiata facile, con due salitine, fino alla gola di Sisa; salita decisa all’Alpesisa. Scarpe da trekking leggero

Vai all’inizio passeggiata (google street view)

Coordinate: 44.4721202,9.0089219 (44°28’19.6″N 9°00’32.1″E)

Cartina

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Tappa fuori gita

Abbazia San Siro di Struppa

Tornando in auto a Genova, ci fermiamo in questa bella chiesa romanica, sapientemente illuminata

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Le suggestioni di ocofiz

Atmosfera d’effetto con le nuvole in arrivo sull’Alpesisa…

A proposito del Lago di Val Noci…

Dopo averlo visto dal sentiero, siamo andati a dare un’occhiata al Lago di Val Noci. Delusione. Il giro del lago sarebbe bello se non fosse così mal tenuto! Dalla rabbia ci siamo fermati a metà…

 


2 commenti

Silvia Turbati web · 2 Dicembre 2020 alle 8:05

Ciao, bella descrizione. Unica correzione da fare è che la baita non è più abbandonata e non è possibile lasciare lí l’auto perché quel parcheggio è privato. ????

    renata · 2 Dicembre 2020 alle 8:20

    Grazie Silvia, modifico subito il testo! E se sei tu la fortunata residente, le mie congratulazioni!

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