La Pineta di Suvero e i Casoni: un suggestivo bosco centenario, placidi pascoli, viste panoramiche su due valli, fino al mare e alle Alpi Apuane. E, nei dintorni, due castelli dei Malaspina.

La Pineta di Suvero vista dal Monte Coppigliolo

La bella Pineta di Suvero vista dal Monte Coppigliolo

Il Castello di Suvero

Fermiamoci un attimo, propone Luciana mentre attraversiamo Suvero in auto, direzione Casoni. Il castello è privato e non si può visitare, ma merita comunque un’occhiata.

Ha ragione: un po’ trascurato il giardino, ma il castello restaurato è grazioso.

E mentre scatto foto (purtroppo in un tempo nuvolo che appiattisce tutto) mi saluta dalla soglia la gentile “castellana” dai capelli candidi. Sbircio così anche all’interno, nell’ingresso austero ed elegante.

La Pineta di Suvero

Dopo, proseguiamo verso l’albergo ristorante Cuccaro Club, dove lasciamo l’auto.

Prendiamo un caffè, un’ottima crostata, e poi il sentiero (indicazione “chiesa di Padre Dionisio”) che dal parcheggio dell’hotel scende nel bosco.

Pochi minuti di cammino e spunta dal verde una sorta di piramide celeste.

È l’Oasi Francescana: santuario dedicato a Maria Madre di tutti noi, e colonia dagli anni ’60.

Prendiamo la sterrata di fronte alla chiesa e, dopo la prima curva, alla segnalazione “Casoni”, giriamo a sinistra. L’ampio sentiero ci porta dritti nel cuore della Pineta di Suvero.

Curiosità: a breve la Pineta di Suvero (850 m slm) compirà 100 anni. Nasce infatti negli anni ’20 per volere del duce, scopo il rimboschimento, ed è costituita essenzialmente da pini silvestri e pini neri, ordinatamente distanziati.

È piacevole camminare sulla strada pietrosa originale in leggera salita, a tratti sostenuta da muretti a secco, all’ombra di fusti altissimi.

In Giappone, dice Angelo, lo shinrin-yoku, il tuffo nella foresta, è una terapia riconosciuta per potenziare il sistema immunitario e diminuire l’ansia…

Dalla Pineta di Suvero verso il Passo dei Casoni

Così, super rilassati, a 45 minuti dalla partenza, arriviamo al margine est della pineta e sbuchiamo sulla provinciale. Per fortuna poco frequentata: mentre la risaliamo verso il passo dei Casoni non si vede neanche un’auto!

E il contorno è veramente bucolico. Pascoli verdi con mucche e vitelli, rilievi dolci che sembrano disegnati da un bimbo, campi coltivati.

Nei dieci minuti di salita non faticosa, superiamo qualche casa e l’agriturismo giallo Di.La.Je. E arriviamo ad un incrocio. A destra, l’Alta Via va a mezza costa in direzione del Passo Alpicella. A sinistra la provinciale prosegue verso Rocchetta Vara.

Il Monte Coppigliolo

Procediamo dritti in salita, per arrivare dopo qualche curva al Rifugio e Trattoria dei Cacciatori, presso il passo dei Casoni (1.100 msl). Intorno, edifici rurali, una cappella con un originale crocefisso, panche e tavoli tra gli alberi, con vista sulla Lunigiana (su un ramo è appesa la pelle di un cinghiale!).

Sullo sfondo, il cono largo del Monte Coppigliolo sembra aspettarci.

Decidiamo, fuori programma, di salire in cima. Si rivela un’ottima mossa.

In venti minuti siamo alla croce, davanti a un panorama a 360 gradi, dal mare alle Alpi Apuane, dalla Val di Vara alla Lunigiana (anche se purtroppo il cielo non è terso…).

E, sotto di noi, giace la pineta smeraldo, appoggiata sui prati come una pelliccia. Poco più di mezz’ora fa eravamo nascosti lì dentro!

Ritorno alla Pineta di Suvero

Dopo il pranzo in trattoria, ritorniamo all’incrocio e prendiamo la provinciale (indicazione Rocchetta di Vara). Camminiamo in piano e poi in leggera discesa con bella vista sui pascoli, fino a tornare in venti minuti al Cuccaro Club.

Tappa fuori gita: il Castello di Calice

Recuperiamo l’auto e, ripresa la provinciale, ce ne andiamo al Castello di Calice al Cornoviglio (venti minuti di strada tortuosa). Beh, il Castello di Suvero era giusto un antipasto rispetto al fascinoso bastione millenario che sovrasta Calice.

E con i tuoni del temporale in avvicinamento, la visita con Giovanni (la simpatica guida che si presenta nonostante la febbre!), tra reperti militari ed animali impagliati, sarà veramente di atmosfera…

NOTA

In alternativa alla salita al Coppigliolo, si possono fare due passi in piano sull’Alta Via, anche questa piuttosto panoramica, in direzione del Passo Alpicella. È però inutile tentare da qui la salita al Monte Cornoviglio (bivio a sinistra dopo 40 minuti). Angelo e Riccardo, imperterriti, ci sono riusciti, ma nel tratto terminale si sono ritrovati nella vegetazione fino al collo.

Un vero peccato che il sentiero non sia pulito, perché il panorama dalla cima è proprio spettacolare!

…..

Passeggiata facile; leggera salita; salita ripida solo nell’ultimo tratto del Coppigliolo; scarpe da trekking leggero

Vai all’inizio passeggiata (google street view)

Coordinate: 44.2782454,9.7993309 (44°16’41.7″N 9°47’57.6″E)

Cartina

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Dove abbiamo mangiato

La Trattoria dei Cacciatori (Casa Volpi)
Casoni di Suvero
Suvero SP

Tagliatelle al cinghiale per 2, tagliatelle ai funghi
Coniglio con patatine
Salumi e formaggi per 2
Pollo al forno con patatine
Buccellato (in questo caso simile alla torta Paradiso) per 2
Vino rosso della casa
3 caffè
Amaro dei cacciatori

Totale: 65 Euro

Tutto buono, specialmente il coniglio.
Prodotti a km 0 (vedi video dal minuto 15.40″)
Locale rustico. Servizio sorridente e veloce.

Suggestioni


2 commenti

Massimo Fabbri · 30 Settembre 2020 alle 17:50

L’abbiamo fatta oggi, per me è stata una prima assoluta e per Chiara una “rimpatriata” dopo quasi 50 anni (ci veniva in villeggiatura da ragazza negli anni 70 – Suvero per gli spezzini è un po’ come Savignone o Torriglia per i genovesi). Ha notato che rispetto ad allora la pineta è meno regolare e più fitta (crescite spontanee, nuove piantumazioni…) ma gli alberi sono un po’ meno rigogliosi.
Per il rientro a Cuccaro abbiamo sfruttato una parte del sentiero c.d. “anello di Suvero” anziché la provinciale, tanto per stare ancora un po’ nel bosco – arrivare a Cuccaro ha richiesto anche in questo caso 20′.

    renata · 1 Ottobre 2020 alle 7:28

    Ciao Massimo, grazie per il contributo!

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