Un ambiente scenografico e selvaggio, a cinque minuti dal parcheggio! Una grotta monumento nazionale, che buca da parte a parte la montagna, e panoramici balconi di pietra. Tutto in questa gita breve ma intensa nel Finalese.

La foresta incantata lungo il sentiero per la grotta Strapatente

Partenza da Boragni

Lasciamo l’auto nel parcheggio al primo tornante sopra Boragni.

Prendiamo la sterrata che parte poco sotto, contraddistinta dal cartello “Arma Strapatente 45 minuti”. In pochi passi ci troviamo sotto il Pilastro, un possente torrione bianco. Ai suoi piedi, un pannello descrive le vie di arrampicata della zona.

Appena superato il Pilastro, abbandoniamo la sterrata che continua sulla destra e prendiamo il sentiero che scende a sinistra (bollo rosso e doppia linea con triangolo).

La foresta incantata

D’un tratto ci ritroviamo in una scenografia amazzonica!

Sfioriamo grossi massi caduti migliaia di anni fa e rocce scolpite dall’erosione, in un intrico di alberi, rampicanti e radici contorte. Incombono su di noi bianche pareti altissime, mentre costeggiamo una dolina e attraversiamo una selletta.

Non ci aspettavamo un’atmosfera primordiale, a due passi dalla strada asfaltata!

Il sentiero sotto la bastionata

Proseguiamo, seguendo il bollo rosso e la doppia linea con triangolo. Il sentiero aggira la bastionata di Boragni sul lato della valle Sciusa. Bianchi muretti a secco fanno intuire che tutto il pendio era un tempo coltivato.

A venti minuti dalla partenza, superiamo una deviazione sulla destra, a dir la verità poco visibile. Si tratta dell’erto sentierino che porta all’ingresso Nord dell’arma Strapatente, da cui torneremo più tardi.

Proseguiamo. Ora il segnavia è solo un triangolo affiancato da due linee verticali.

La Val di Nava

Pochi minuti ancora, e, trascurate le diramazioni sulla sinistra, procediamo su una mulattiera piegando verso Nord. Siamo nella Val di Nava, una valle fossile.

Curiosità: una valle è detta fossile (o sospesa) quando il torrente che la percorreva in tempi remoti si è inabissato a causa della roccia facilmente erodibile.

Arriviamo così alla deviazione sulla destra per l’arma Strapatente, indicata da un pannello (caduto a terra).

Saliamo per il sentiero roccioso e ripido, in qualche punto difficoltoso, e in dieci minuti arriviamo su una lastra di pietra, alla base della parete rocciosa.

L’arma Strapatente 2 o grotta dei Balconi

Prendiamo il sentiero che traversa a destra, cercando di mantenerci abbastanza aderenti alla parete.

Notiamo presto un varco nella roccia giallastra, attrezzato con corde rosse… Preferiamo il seguente, 50 metri dopo, più facilmente accessibile da un sentierino.

È l’ingresso della Strapatente 2, chiamata anche grotta dei Balconi. Scopriamo presto il perché.

Da questo ingresso, caratterizzato da una balconata di muretti a secco, godiamo (tra gli alberi) della vista sulla Val di Nava.

Ma una volta entrati nel tunnel scuro a sinistra, restiamo incantati. L’ovale luminoso che si apre in fondo incornicia come un quadro il lontano monte Carmo (non è altro che il varco incontrato per primo).

Tornati indietro all’ingresso, c’infiliamo in un anfratto a destra che mette in fila tre colonnine su una balza. Pare anche lei un balconcino!

Ingresso nell’arma Strapatente

Usciamo e torniamo sul sentiero. Ora ci aspetta la vera grotta Strapatente: è un monumento nazionale! Siamo quasi emozionati…

Dopo una cinquantina di metri c’imbattiamo in un alto muro a secco. Al disopra c’è l’ingresso Sud della Strapatente È abbastanza ampio e riconoscibile da una elegante colonnina sulla destra.

Curiosità: l’arma Strapatente (extra patens, cioè che si apre all’esterno) è una caverna carsica che attraversa da parte a parte la Bastionata di Boragni (Rocca Nava). Lo sviluppo planimetrico è di 64 metri, lo sviluppo reale (cioè sommando anche i tratti inclinati) è di 203 metri. È la maggiore cavità della zona.

Ci addentriamo nella grotta, mentre una leggera brezza ci accarezza la schiena. Probabilmente è dovuta alla differenza di temperatura tra i due ingressi.

Notiamo a sinistra l’”acquasantiera”: una vera e propria vaschetta con colonnina che non sfigurerebbe in una chiesa. Quando Riccardo, per scherzo, fa il gesto di toccare l’acqua, dò un urlo.

Via le mani! Chissà quanti milioni di gocce ci sono volute per costruire un centimetro di quella vaschetta!

All’interno dell’arma Strapatente

Oltre, si apre spettacolare la sala centrale, grande come un appartamento. Al centro, isolata, luccica una stalagmite. In fondo, in un antro secondario, riluce appena un’alta colonna bianca. A sinistra, s’intravvede già l’uscita, leggermente sopraelevata.

Ci aggiriamo adattando gli occhi alla semioscurità: la pila del telefonino non è d’obbligo. Anzi, la grotta è bella da esplorare alla luce naturale. Basta non fissare l’uscita luminosa per non rimanere accecati!

E quando poi la raggiungiamo (è ingombra di massi crollati dalla volta), è un bell’effetto sbucare sull’altro lato del monte, tra le falesie bianche con le corde penzolanti e il ripido pendio boscoso. Sappiamo che c’è persino un dolmen sopra le nostre teste. Ma non è visibile da qui…

Curiosità: sul costone roccioso sopra l’ingresso nord della grotta si trova il Dolmen della Strapatente, un altare di pietra forse risalente all’Età del Bronzo. Si tratta di una grande lastra orizzontale in pietra di Finale che poggia su cinque pietre più piccole. La superficie orizzontale presenta due bacinetti comunicanti per la raccolta di liquidi.

La vallata che sfuma lontano oltre il monte, con i suoi ponti e le sue case, sembra appartenere a un altro mondo…

Ritorno a Boragni

Scendiamo tra gli alberi, seguendo il bollo rosso, e rischiando ogni momento di scivolare sul manto di foglie secche. Sfioriamo la grotta della Frangia che guardiamo con sufficienza.

In un quarto d’ora, siamo nuovamente sul sentiero principale da cui siamo venuti.

Riattraversiamo il bosco. In tutto il giro non abbiamo incontrato anima viva… non si è mai interrotta la magia!

Dopo, ripresa l’auto, andiamo a dare un’occhiata a Boragni. È un minuscolo borgo di case fortezza, collegate da un camminamento coperto.

Beh, l’effetto tunnel non sarà proprio da Strapatente, ma sicuramente ha un suo fascino!

…..

Passeggiata con salita e discesa un po’ ripide; scarpe da trekking leggero; bastoncini

Vai all’inizio passeggiata (google street view)

Coordinate: 44.214946,8.3521761 (44°12’53.8″N 8°21’07.8″E)

Cartina

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Che emozione la goccia che cade dall’alto nell'”acquasantiera” della grotta Strapatente!


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