Da Barbagelata una passeggiata facile, all’ombra di un’ariosa faggeta con un panorama straordinario come meta. Più un luogo sacro: insolito e suggestivo.
Partenza da Barbagelata
In riviera la giornata è rovente.
Così ci arrampichiamo per la Val Fontanabuona fino a raggiungere una frazione di Lorsica: Barbagelata (1.115 m slm). Nome rinfrescante! commenta Luciana.
In realtà, Barbagelata è nota per gli scontri roventi tra partigiani e nazifascisti.
E la nostra passeggiata comincia proprio da un monumento in pietra e marmo dedicato ai tre abitanti “trucidati con piombo fascista”.
Curiosità: “il 13 agosto 1944 le truppe nazifasciste attestatisi nei pressi di Barbagelata vengono colte di sorpresa dal fuoco dei partigiani proveniente dalle alture attorno al paese. Nella notte i partigiani, esaurite le munizioni, si ritirano, mentre gli alpini della Monterosa, insieme ai militi delle brigate nere e ad alcune truppe tedesche occupano il paese di Barbagelata dandolo alle fiamme e trucidando tre civili…” (Francesco Caorsi).
C’è un cartello (e una sbarra) nei pressi del monumento, ad indicare una comoda carrareccia per il rifugio Monte Caucaso. E tale rimarrà fino alla meta (vedi cartina).
Nella faggeta del Monte Caucaso
Seguendo le segnalazioni, tagliamo a mezza costa il versante orientale del monte scendendo nella faggeta fino ad una piccola salita con due targhe dedicate ai partigiani (una è intitolata ad un Angelo, nota Angelo).
Qui, scavalcando il crinale, giriamo a sinistra e proseguiamo in piano sul versante ovest.
Superato il passo del Gabba, a 40 minuti dalla partenza, al bivio prendiamo a sinistra seguendo il paletto di legno con la scritta Monte Caucaso. Impossibile sbagliare!
Saliamo per una ventina di minuti e, lasciandoci a sinistra uno dei faggi più imponenti del percorso, usciamo dalla foresta in pieno sole. Siamo su una sella che a sud precipita sulla Val Fontanabuona.
A sinistra spunta lo zuccotto erboso della cima del Caucaso (1.245 metri slm). E sopra la cappelletta, a mo’ di ciliegina.
La cima del Monte Caucaso
Aggiriamo lo zuccotto e arriviamo in vista della terrazza del rifugio, un’oasi fiorita con vista da Sestri Levante al Monte di Portofino. Davanti a noi, tra le altre, una cresta nota: il Monte Ramaceto.
Saliamo in cima (1.245 m slm).
Che arietta e che frescura, all’ombra della cappelletta! Giriamo lo sguardo intorno, dall’Appennino al mare alle Alpi, anche se purtroppo il cielo non è limpido come vorremmo.
Ritorno a Barbagelata
Dopo pranzo, torniamo per la stessa strada, a Barbagelata.
Qui il fortunato incontro con Don Marco ci farà scoprire una gemma dei primi anni ’70, nonché l’edificio religioso più alto della Liguria (1.125 metri slm): la chiesa di Santa Maria Regina del Creato.
La chiesa nuova di Barbagelata
Un monumento alla semplicità. Una “tenda” accogliente, fatta di materiali poveri (è stata riconosciuta come una delle chiese più vicine ai princìpi del Concilio Vaticano II).
Fuori, la facciata nuda è adornata solo da una raffica di fori. Don Marco ci spiega che hanno la funzione di nidi per gli uccellini!
All’interno l’atmosfera è speciale.
Il legno è ovunque: lo trovi sulle pareti inclinate, nelle semplici panche, nei tronchi irregolari che costituiscono l’altare, nella grande croce incatenata al soffitto. Le travi della croce provengono da un fienile, scampate all’incendio del 1944, di cui recano ancora i segni. Sono trafitte da chiodi a rappresentare il dolore nel mondo…
La luce si riversa a fiotti all’interno della chiesa dalle grandi vetrate dietro l’altare, aperte sul panorama della valle;
si tinge di blu, verde, rosa, giallo, attraverso i vetri della parete opposta;
penetra dal foro sopra il battesimale scavato in una pietra del fiume Trebbia (dove l’acqua simula una sorgente);
scende sul tabernacolo, una piccola madia davanti a una parete bianca dipinta con un’aureola gialla.
Al solstizio d’inverno (21 dicembre), svela Don Marco, l’aureola s’illumina come un piccolo sole.
…..
Passeggiata facile; scarpe da trekking leggero
Vai all’inizio passeggiata (google street view)
Segnaletica: triangolo rosso pieno
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Dove abbiamo pranzato
Rifugio Monte Caucaso
Via Barbagelata, 24
Lorsica GE
Menù fisso:
Polenta al ragù
Arrosto di spalla di maiale e costine di maiale al forno
Insalata e pomodori
Assaggio di toma valdostana (su nostra richiesta)
Crostata di ciliege
Due caraffe di Barbera
Caffè
Grappa al mirtillo km0 e limoncello
Totale per 4 persone: 84 Euro
Buono. Ottime le costine, cucinate sapientemente. Titolari: una simpatica coppia di valdostani.
Un vero rifugio: sotto si mangia (ai tavoli dentro o sulle panche panoramiche fuori), sopra uno stanzone con 12 letti. Problemi di approvvigionamento idrico in caso di siccità.
Le suggestioni di fabiorox