Al Monte Carmo di Carrega, al confine tra Liguria, Piemonte ed Emilia. Dall’ombrosa faggeta alla cima erbosa con panorama vastissimo. Più una perla dell’Alto Medioevo su un dirupo roccioso.

Prati fioriti al Monte Carmo di Carrega

Che oggi il tempo non sia bello stabile l’abbiamo già intuito, arrivando dalla Val Borbera dove i caratteristici monti sfoggiavano una sciarpona di nebbia.

Partenza da Capanne di Carrega

Quando raggungiamo le Capanne di Carrega, il cielo si apre nuovamente…

Ma, mentre saliamo nella faggeta imboccata presso l’agriturismo delle Capanne di Carrega (cartelli), nuvole basse s’infiltrano tra i rami. Fortuna che è impossibile sbagliare strada!

Dopo mezzora, sbuchiamo dal bosco, davanti al pannellovoi siete qui“. Qui, dove?

Bianco puro. Nebbia fittissima.

Saliamo dritti davanti a noi. Dopo venti minuti sbattiamo contro una croce, siamo sulla cima del Monte Carmo di Carrega.

Sulla cima del Monte Carmo di Carrega

La croce galleggia nell’aria umida.

Curiosità: la croce in ferro fu posta nel 1965 da un gruppo di amici di Oregina (quartiere genovese), semplicemente per festeggiare il loro amore per la montagna. Fu portata smontata, a dorso di mulo, da Propata. Nella base, in seguito, fu murata una pietra raccolta sulla vetta del Cervino. Che romantici!

L’unico a credere in un destino meteo favorevole è Riccardo: mangiamo qui, che magari…

E in effetti, poco dopo, mentre da Poggio Rondino sale un gruppo con cane, torna il bello!

Tempo di finire il panino finto vegano (difeso strenuamente dagli assalti del cane), e il panorama si apre.

Uno spogliarello della natura. Le nubi si ritirano ai lati e ci godiamo la vista a tutto tondo.

La cima del Monte Carmo è una meraviglia!

Oltre al panorama, fiori e funghi vari (sono mazze di tamburo? buone o velenose?).

Peccato solo un ripetitore, più in basso. Ma ben tenuto.

Intorno al Monte Carmo di Carrega

Per tornare, decidiamo di seguire il consiglio di una coppia (incontrata nella nebbia) e fare il giro del monte.

Lasciamo alle spalle la croce dalla parte dell’incisione “Monte Carmo m 1642” (come altezza batte l’Antola, nota Angelo) e prendiamo il sentierino in discesa a sinistra.

Al bivio in fondo (cartelli) pieghiamo a sinistra, in una mulattiera in piano. Con viste sulla valle che da sopra non riesci a cogliere.

Infatti, prima di rituffarci nella faggeta, scorgiamo sotto di noi il castello Malaspina-Fieschi-Doria (manca qualcuno?).

È un bottoncino chiaro su un cucuzzolo, sembra interessante. Dobbiamo assolutamente vederlo! grido io.

Detto, fatto (vedi sotto).

…..

Passeggiata in salita ma non difficoltosa. Scarpe da trekking leggero

Vai all’inizio passeggiata (google street view)

Coordinate: 44.6016651,9.2046853 (44°36’06.0″N 9°12’16.9″E)

Cartina

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Tappa fuori gita: Castello Malaspina Fieschi Doria

Scendiamo in auto sulla provinciale 147 e in pochi minuti siamo al castello! Non solo un gran fascino antico (vedi), ma anche una comoda area di sosta


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