Il percorso al Santuario di Varazze è facile e in piano. Tocca tre edifici religiosi, in un trionfo di rosa e un crescendo di panoramiche sulla costa. Al santuario, poi, trovi panche e tavoli dove passeresti la giornata, immemore di tutto. O quasi.
Un posto appartato
È un “tranquillo weekend” di Coronavirus, quando decidiamo di cercare un posto appartato, ma vicino Genova, per un picnic al sole.
Ci consigliano il Santuario della Madonna della Guardia. Appartato?? Poi capisco che si tratta del Santuario di Varazze e non di quello, molto più famoso e frequentato, di Genova.
Partenza dal Passo Valle a Varazze
Così, di buon mattino (beh, alle 10!), ci arrampichiamo con l’auto per Via Canavelle a Varazze.
Certo i Varazzini devono essere gelosi del loro santuario: non c’è neanche un cartello al bivio (e anche al bivio precedente era nascosto dietro i bidoni della differenziata!).
Fortuna che due ragazze ci indicano la strada giusta: si stacca a destra da Via Canavelle nello stesso punto (Passo Valle) da cui comincia l’asfaltata per la cappella del Beato Jacopo da Varagine.
Visto che siamo qui, diamo un’occhiata anche a lei…
La cappella votiva del Beato Jacopo da Varagine
Tra discesa e salita, la deviazione prende un quarto d’ora, ma vale la pena scoprire questo piccolo edificio nascosto tra i pini marittimi.
Curiosità: nel XIII secolo il frate domenicano Jacopo De Fazio da Varagine (nome latino di Varazze) fece carriera fino a diventare arcivescovo di Genova. La sua fama è dovuta soprattutto alla Legenda Aurea, una raccolta della vita dei santi, che ha generato nel tempo citazioni in più di 1400 manoscritti! La cappella è stata edificata sul luogo della sua casa natale.
Dalla terrazza-sagrato della cappella la vista è un po’ impedita dalla vegetazione. In compenso, alle nostre spalle riusciamo a distinguere il santuario, minuscolo, sul crinale della collina.
Nota: da qui, seguendo il cartello “case isola, eremo del deserto”, si diparte un sentiero che porta sulla mulattiera evitando di tornare al bivio. Un percorso chiaramente meno comodo ma più veloce.
Sulla mulattiera per il Santuario di Varazze
Tornati al bivio, prendiamo la mulattiera carrabile e ci allontaniamo pian piano dal gruppo del Beigua, che si staglia poderoso alla nostra sinistra.
Poco dopo, una catena vieta l’accesso alle auto. Ma la strada prosegue larga e piatta con ampie curve (Luciana apprezzerebbe…).
A destra, tra le colline, s’intravvede la costa di Ponente e la “chiocciola” del porto di Varazze. Oltre la valletta, la cappella del Beato Jacopo è un funghetto immerso nel verde fitto.
Dopo una curva a sinistra, una leggera discesa apre al panorama sulla costa a Levante. La strada prosegue come un lungo serpente chiaro. Il Santuario, il nostro obiettivo, rimane sempre in vista, sagoma nera in campo celeste.
L’ultima rampa al Santuario
Superato a destra il Bric Noia (buffo nome), a 25 minuti dalla partenza raggiungiamo il bivio alla base della cupola erbosa dove si erge il santuario.
Qui incontriamo una coppia che risale dalla mulattiera a destra. Provengono dal centro di Varazze. Una quarantina di minuti di salita, comunque facile, spiegano col fiatone.
La cappella di Nostra Signora della Guardia
Saliamo a sinistra e, aggirando la cupolona, incontriamo una graziosa cappella rosa. Quasi leziosa con le sue colonnine bianche e il frontalino con stemma ornato di angeletti.
All’interno, sotto la volta a botte dipinta, un messaggio ci comunica che la cappella, distrutta dalla “cieca ignoranza” fu ricostruita ex novo nel 1887.
Ma ormai la nostra attenzione è attirata dal profilo del Santuario di Nostra Signora della Guardia, poco più in alto.
Il Santuario di Varazze (405 m slm)
Arriviamo dal retro, già immaginando il panorama che si aprirà ai nostri occhi una volta raggiunto il sagrato. Non ci sbagliamo.
La vista sulla costa è totale. Due maniche a vento sottolineano la profondità delle vedute.
Curiosità: Il complesso Santuario più cappella votiva è proprietà dei Marchesi di Invrea che lo utilizzano come sepolcro di famiglia. Il 29 agosto viene festeggiata la Madonna con una festa popolare, a cui partecipano anche i proprietari!
Lentamente, la terrazza si anima.
Un giovane ciclista abbandona la bici al volo e si piazza sul bordo assolato. Due ragazze giocano a carte, incuranti della vista da capogiro. Altri apparecchiano il pranzo sui tavoli a fianco della fontana (ma l’acqua non è potabile!).
Picnic al Santuario di Varazze
Anche noi, sgusciando sotto una tettoia fino a un tavolo meno in vista, ci apprestiamo a divorare la nostra pizzata.
Nonostante la continua gente in arrivo, in effetti qui regna la pace. Siamo lontanissimi dai problemi sanitari che attanagliano il Lombardo e lambiscono la riviera, ma è impossibile non pensarci…
Non sono credente, ma nella mia mente ora echeggia una preghiera…
…..
Passeggiata piatta, con leggeri saliscendi, ultimi 10 minuti in salita
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Le suggestioni di fabiorox
2 commenti
elisa · 21 Maggio 2020 alle 8:43
ciao! passeggiata stupenda! è percorribile anche con passeggino da montagna? ho un bimbo di 20 mesi
renata · 21 Maggio 2020 alle 9:24
Ciao Elisa, direi di sì! è una mulattiera carrabile piatta… E oggi con quest’aria tersa, il panorama dovrebbe essere notevole 🙂