Bellissimo e vario, è un giro indietro nel tempo l’anello delle antiche borgate di Verezzi (abbarbicate sulla collina sopra Borgio). Fino agli uomini delle caverne e dei dolmen.

Protagonista indiscussa: la pietra rosa di Verezzi.

Verezzi - terrazza davanti alla Parrocchiale

Relax davanti sul sagrato del santuario di Maria Regina Mundi

Verezzi, la borgata Piazza

Dal posteggio della borgata Piazza (in fondo a via Nazario Sauro) imbocchiamo l’allegro vicolo tra le case di pietra che ci conduce in Piazza Sant’agostino, su cui si affaccia l’omonima chiesa.

È una splendida terrazza grigio-rosa, protesa verso il mare. Ci godiamo con calma il panorama su Borgio e sui promontori fino a Capo Mele. E immaginiamo il fascino del festival teatrale che si svolge qui, tra cielo e mare, da più di 50 estati!

Un’occhiata alla chiesa in pietra di Verezzi, e c’infiliamo sotto le volte di via Roccaro che ci porta alla prossima borgata.

Verezzi, la borgata Roccaro

Costeggiamo muri di pietra che danno su orti verdi e giardini profumati; sulla destra un antico lavatoio.

Arrivati al bivio, scendiamo a sinistra passando sotto un portico e ci voltiamo indietro per un’inaspettata visuale della bianca Cappella dell’Immacolata.

Ritorniamo al bivio. Ma prima di prendere via alla Torre, la salita in pietra che ci porterà all’asfaltata, proseguiamo a sinistra per qualche metro in via Ortari e diamo un’occhiata stupefatta alle terrazze panoramiche ritagliate nel blu…

Raggiunta l’asfaltata, un sentierino sulla destra (all’altezza del cartello via alla Torre – Crosa) ci permette di tagliare il tornante e ci porta proprio davanti alla minuscola graziosa Cappella dei Campi, circondata da un piccolo giardino. Un’iscrizione sull’architrave la data al 1606 (ma ne esisteva una più antica).

Attraversiamo il posteggio di fronte alla chiesetta ed entriamo nella borgata Crosa.

Verezzi, la borgata Crosa

L’asfalto ritorna subito acciottolato. Procediamo dritti tra le case lasciando sulla destra un’edicola con Madonnina.

Raggiungiamo in breve gli antichi lavatoi dove Riccardo non si esime dall’azionare subito la pompa dell’acqua. Funziona tuttora! Anzi, un’abitante del posto pare abbia appena finito di lavare i panni (!)…

La seguiamo mentre prende la salitina pietrosa a sinistra e s’infila in un cancelletto. Noi invece proseguiamo (abbracciando con gli occhi un panorama sempre più ampio) fino a una caverna, in questi giorni abbigliata a presepe.

È l’arma Crosa, un’antica cavità carsica. Fa impressione immaginarsela come dimora umana per decine di migliaia di anni e nei climi più diversi…

Il Dolmen di Verezzi

Procediamo nella salita, che si trasforma in un sentiero terroso nel bosco.

Al bivio andiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il dolmen megalitico (segnavia cerchio e rombo rossi).

In dieci minuti arriviamo ad una piccola radura con pannello descrittivo, che presenta il dolmen (III-II millennio AC) come unico nella zona e secondo nel Finalese (a questo punto vorrei scoprire qual è il primo… sarà mica quello della strapatente?).

Il dolmen è facile da individuare.

Ma dove sarà la coppella per l’acqua piovana di cui pure parla il pannello? la cerchiamo per un po’ inutilmente… Stiamo per cedere, quando Angelo esulta: ha trovato una vaschetta nella roccia parzialmente nascosta da foglie secche. Mah, sarà quella?

La Croce dei Santi, il Mulino fenicio

Decidiamo di sì per stanchezza e, tornati indietro al bivio, proseguiamo in direzione Chiesa di San Martino.

Sul sentiero, presso un’area di sosta, incontriamo la Croce dei Santi in pietra, collocata nel ‘600 dai frati Cappuccini (di ritorno dalla Terra Santa) proprio sul ciglio dell’antica falesia.

Da qui riusciamo ad ammirare con un colpo d’occhio tutt’e quattro le borgate di Verezzi!

Poco più in là c’imbattiamo nel Mulino fenicio. Non è un granché quanto a manutenzione… ma sembra che in Europa ne esistano solo altri due (in Sicilia e Spagna) e messi anche peggio!

Curiosità: Ecco come funzionava il mulino. La torre era munita di 8 finestre che venivano aperte o chiuse in modo da convogliare il vento all’interno. Qui un albero verticale con pale munite di vele trasmetteva il moto rotatorio ad una macina di pietra, attraverso ingranaggi di legno.

Le Chiese di Verezzi e la campana

Ancora pochi passi ed eccoci alla grande terrazza panoramica antistante le due chiese, la parrocchiale di San Martino Vescovo (pulpito in pietra di Verezzi) e il santuario di Maria Regina Mundi.

Impossibile non fermarsi ad assaporare la pace del luogo, seduti sul muretto. Oppure piazzati ai tavoli di legno della pittoresca locanda ricavata nell’antica chiesa preesistente.

A lato, solitari, la Campana della mamma che ogni sera alle 19 suona in ricordo delle mamme e il piccolo cimitero comunale, ora chiuso, con la pregevole tomba dei Cucchi (portale, ovviamente, in pietra di Verezzi).

Curiosità: la pietra di Verezzi è una variante rossiccia della pietra di Finale. Si originò per compattazione di sabbie e parti calcaree di crostacei, conchiglie, ricci, stelle marine, coralli, denti di squalo, sul fondale di una laguna di 25 milioni di anni fa. Il sollevamento del fondale, accompagnato dal ritiro dell’acqua, ha fatto affiorare la pietra. È utilizzata dall’uomo fin dall’antichità come pietra ornamentale e da taglio.

Grotte!

Una deviazione di pochi minuti verso levante su via da Ciappa ci porta fino ad un antico edificio e a una bellissima grotta tutta rosa (l’arma dell’antenna). Sembra l’imbocco del cunicolo di una Petra in miniatura!

Ci viene un’improvvisa voglia di esplorare le grotte colorate di Borgio, tutte in carbonato di calcio puro o pigmentato dai vari minerali: bianco, rosso, giallo, grigio…

Così, tramite la stradina a valle delle chiese scendiamo nuovamente a Crosa. Attraversiamo la borgata e, subito prima del parcheggio, scendiamo a sinistra per via alla Crosa che ci riporta a Piazza.

Ammiriamo dall’alto l’ultima borgata, Poggio, che si sviluppa intorno alla torre saracena che spicca suggestiva in controluce…

Ma ormai siamo proiettati verso il giro delle grotte a Borgio!

Se siamo ancora in tempo per la visita guidata, ne vedremo davvero di tutti i colori!

….

Vai all’inizio passeggiata (google street view)

Coordinate: 44.1671193,8.3122143 (44°10’01.6″N 8°18’44.0″E)

Cartina

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