Dal Passo del Faiallo al Monte Reixa, una passeggiata facile, in cresta, tra una splendida faggeta e panorami spettacolari.

Cian de toe

Il Passo del Faiallo

Lasciamo l’auto sulla provinciale al Passo del Faiallo, a sinistra di un’enorme area pic-nic (almeno una dozzina di tavoli, ben distanziati!).

Imbocchiamo il sentiero dell’Alta Via che s’infila tra i faggi, delimitato da tre grosse pietre. La faggeta tagliata dalla luce obliqua del mattino ci mette subito di buon umore.

In pochi minuti, arriviamo ad una tranquilla radura con vari cartelli indicatori.

Qui m’ipnotizza la segnalazione “punto panoramico a 10 minuti”.

Così, mentre Riccardo, seguendo le indicazioni per il Monte Reixa, procede dritto su un bel declivio prativo (in blu nella cartina), io abbandono l’Alta Via e vado a sinistra.

San Gioachin

Uscita dal bosco, arrivo a un costone erboso (irto di spuntoni rocciosi) che è proprio un belvedere!

Ecco il Bric del Dente col suo dentino minuscolo, il Monte Geremia col forte schiacciato come un tortino, il cono perfetto del Monte Tobbio…

A sinistra la Pianura Padana s’intuisce appena, mentre a destra si delinea il panorama sulla costa (in primo piano il porto di Genova) che ci accompagnerà per tutta l’andata.

Poco oltre, una roccia sormontata da una croce indica il punto preciso di San Gioachin. Scendendo di qualche passo trovo, incastonato nella roccia sotto la croce, un bassorilievo dedicato al santo.

Poi, per raggiungere Riccardo, torno indietro di pochi metri e prendo il sentiero in decisa salita che punta alla sommità.

Cian de Toe – il piano delle tavole

Ci ritroviamo, dopo neanche 10 minuti, dalle parti del Cian de Toe, un bel prato panoramico che è anche crocevia di sentieri.

Curiosità: un tempo, il Cian de Toe (Piano delle Tavole) fungeva da deposito all’aperto dei giganteschi tronchi di faggio tagliati nei boschi vicini. Sfrondati e squadrati, i tronchi erano poi trainati giù per le mulattiere fino alle località costiere. Ancora oggi in alcuni punti dal fondo roccioso sono visibili i solchi prodotti dal trasporto dei tronchi.

Da qui, seguendo il segnavia quadrato rosso vuoto, saliamo nel bosco verso lo spartiacque.

Sasso Faiallo e l’anticima del Reixa

Raggiungiamo così il Sasso Faiallo, un grosso cubo di serpentino piazzato sul ciglio.

Proseguiamo sul crinale, tra prati macchiati di viole, e raggiungiamo l’anticima del Monte Reixa, riconoscibile dal tozzo tabernacolo.

Non ci credo, vieni a vedere, ridacchia Riccardo. Sul lato sud del tabernacolo sono incise le parole: NON CE LA FAREMO MAI

Cos’è, una previsione o una conclusione?

Sulla cima del Monte Reixa

Continuando sempre in cresta, arriviamo alla cima del Monte Reixa (1.183 slm).

Curiosità: il monte Reixa (per i non liguri: si legge reija) vuol dire radice ma non si sa il motivo. Forse perché, visto da Genova, il suo ripido versante est è solcato da due profondi canaloni che ricordano una gigantesca radice!

Qui ci accoglie una Madonnina, mignon ma comunque dotata di presenza scenica. La fotografo in tutte le pose.

Non ti sembra che abbia un’aria che va dal sereno al preoccupato a seconda dell’altezza a cui la guardi? 

Ma Riccardo è già oltre, intento a scannerizzare il panorama.

La vista spettacolare dal mare alle Alpi va e viene attraverso le nuvole (come al solito sul Beigua). Ora compare anche la costa ovest. Ci sediamo su una roccetta per qualche minuto…

Ritorno al Passo del Faiallo

Più tardi, scendiamo al Passo Vaccaria dove riprendiamo l’AV (cartello).

Ormai non ci resta che rientrare seguendo un sentiero che chiude l’anello ad una quota più bassa.

Superata Casa Tassara, ancora un quarto d’ora e c’immettiamo nella stradina ai piedi del rifugio, sopra l’area pic nic.

Il rifugio si chiama “Nuvola sul Mare”. Mai nome fu più azzeccato!

…..

Passeggiata facile, con salite e discese non impegnative. Scarpe da trekking leggero

Vai all’inizio passeggiata (google street view)

Coordinate: 44.4617418,8.6675916 (44°27’42.3″N 8°40’03.3″E)

Cartina

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