Destinazioni molto evocative: “Eremo del Capitano”, “Antro dei Falsari”… nella passeggiata da Noli, sempre particolare per i paesaggi naturali, ma purtroppo poco curata dall’uomo.

Relax sul terrazzino dell'eremo del Capitano

Relax sul terrazzino dell’eremo del Capitano

Partenza da Noli

Partiamo da Noli, via XXV aprile. A lato di una grande villa bianca cominciamo a risalire la collina verso capo Noli.

Dopo dieci minuti, sulla sinistra ecco la scultura naïve intagliata nel legno di un ulivo: la faccia di un vecchio con barba (a cui qualcuno ha strappato la buffa pipa antropomorfa, vedi foto)!

Altri cinque minuti e incontriamo i ruderi di un antico lazzaretto con la cappella di San Lazzaro.

Proseguiamo sul sentiero a mezza costa, sempre più panoramico man mano che procede: vista sulle grandi spiagge bianche, il borgo col castello di Monte Ursino, l’isola di Bergeggi.

La chiesa di Santa Margherita di Noli

Seguiamo le indicazioni per la Chiesa di Santa Margherita e, sempre tra begli scorci su Noli, saliamo (in mezzora dalla partenza) alla Chiesa di Santa Margherita.

Costruita in mattoni e pietra nera nel X secolo in uno spiazzo a strapiombo sul mare, è ora diroccata e trascurata. Pare sia stata edificata su un preesistente tempio pagano (si è scoperto che un’acquasantiera al suo interno era in realtà un’antica urna romana!).

Sostiamo qualche minuto a goderci il panorama dalla terrazza dietro l’abside, mentre Luciana impara a memoria il cartello con la sintesi della storia del Capitano D’Albertis.

Era un aristocratico che a fine ‘800 costruì qui nei pressi una casa in stile coloniale a forma di cabina di nave (eremo), con tanto di albero di veliero per l’alzabandiera. Non solo. Creò anche un parco di piante esotiche, una grande voliera di uccelli rari e una torretta merlata.

L’Eremo del Capitano

Dalla chiesa, a sinistra, prendiamo il sentierino nel verde che in pochi minuti (a parte alberi di traverso) ci porta all’eremo del Capitano. La brutta notizia è che le costruzioni sono scomparse e la casa è sempre più abbandonata… Entriamo: le stanze foderate di perlinato sono invase da rifiuti (non è un peccato?).

La bella notizia è che, proseguendo il sentiero oltre l’eremo, scopriamo un terrazzino tremendamente romantico. Ci sediamo sulle panche in pietra e ci sembra di essere soli al mondo… C’è un bel sole invernale e una vista spettacolare sulle rocce a picco sul mare.

Tornati allo spiazzo dell’ex alzabandiera di fronte all’eremo, ci divertiamo a cercare con gli occhi l’imbocco all’antro dei falsari sulla collina a ovest. Eccolo: una mezzaluna di luce tra i boschi, visibile a malapena ma ricca di promesse…

L’antro dei Falsari

Riprendiamo il cammino salendo per il sentiero che passa sul retro dell’eremo e, dopo qualche piccolo tornante e il rettilineo a sinistra, arriviamo all’indicazione “Antro dei Falsari o Grotta dei Briganti” (la strada a destra porta invece alla torre delle streghe e a Varigotti).

Dieci minuti di ripida discesa nel bosco, tra i sassi (si scivola! v. savonanews) ed ecco l’imboccatura della grotta: un antro enorme pieno di luce riflessa dal mare. E addirittura provvisto di balconata in legno.

C’è già qualche persona, in religioso silenzio… è intatta la magia che si sprigiona dal luogo… Che in realtà non ha niente di mistico: si tratta di un posto nascosto usato un tempo dai contrabbandieri per incontri “d’affari”!

Curiosità: proprio nello specchio d’acqua qui di fronte, nel 2017 sono stati trovati reperti della prima battaglia vittoriosa di Nelson contro i Francesi (1795): cannoni in bronzo e rari fucili militari. Si tratta di una notevole scoperta di archeologia subacquea: ora l’antro dei Falsari ha anche il suo tesoro!

secolo xix

secolo xix

Ci sporgiamo un po’, ma in basso, sotto le rocce scoscese, vediamo solo uno spicchio di strada Aurelia (buffo contrasto).

Così, quando riprendiamo l’auto, più tardi, non possiamo trattenerci dal tornare in quel paio di curve dell’Aurelia che ci permettono di scorgere da sotto una porzione della parte alta della grotta e, poco più in là, un angolo del terrazzino del Capitano.

Però, li vedi solo se sai dove guardare…

NOTA di gennaio 2021

Torniamo, e troviamo una situazione ancora più trascurata nella zona dell’eremo. Ci vuole un machete per farsi largo tra i rovi per raggiungere il terrazzino del Capitano… 🙁

….

Vai all’inizio passeggiata (google street view)

Coordinate: 44.2020102,8.4152728  (44°12’07.2″N 8°24’55.0″E)

segnavia: AV alta via golfo dell’isola

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Dove abbiamo fatto colazione

Pasticceria La Crêpe
Via Colombo, 61
Noli SV

slurp!

Dove abbiamo pranzato

Bucun du Preve
Via Musso, 16
Noli SV

Tris di pesce affumicato (sugherello, sgombro, palamita) con cipolle caramellate e prescinsea per 4
Bagnun di acciughe per 2
Acciughe fritte
Gnocchi di farina di castagne essiccate nei tecci di Calizzano e Murialdo con crema di toma di pecora brigasca
Pinolata rustica con crema di zabaione al vermentino
Stroscia con marmellata di fichi
Spongata dei monaci per 2
1 bottiglia di vino bianco dei viticoltori ingauni
Totale 131 Euro

Abbastanza buono, soprattutto tris e dolci. Locale accogliente. La gentilissima proprietaria spiega meticolosamente le pietanze. Non servono caffè.


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