Alle spalle di Arenzano, gita all’inaspettato Lago della Tina, bellissimo e facile da raggiungere. In un ambiente aspro e solitario, quasi selvaggio.
Da Agueta verso il Lago della Tina
Lasciamo l’auto in località Agueta du Sciria, nei pressi del ristorante omonimo. Imbocchiamo a sinistra una sterrata che sale dolcemente tra radi pini.
Dopo una ventina di minuti, arrivati al crocevia del Passo Gua (pietra quadrata), prendiamo il sentiero a sinistra in leggera discesa.
Erica ancora fiorita e alberelli di bacche rosse, grosse come piccole mele, colorano il sentiero che si addentra nella valle. Il mare alle nostre spalle è ancora visibile, ma ci sembra ormai un luogo remoto.
Dopo dieci minuti di cammino, scorgiamo quasi a fondovalle, un antico ponte.
Vista sul Ponte Negrone
È il Ponte Negrone, che attraversa la gola rocciosa dove il rio Leone e il rio Negrone confluiscono, nel nome e di fatto, a formare il Lerone. (Anticamente, da qui partiva l’acquedotto che trasportava l’acqua potabile ad Arenzano).
Poco dopo, incrociamo anche il viottolo che scende in venti minuti al ponte. Ma non ci facciamo tentare… Imperterriti proseguiamo sul bel sentiero a tratti esposto, seguendo le indicazioni per il Lago della Tina.
Lungo il Rio Leone
Entriamo in un bosco di lecci e raggiungiamo un costone con bivio. Scendendo a sinistra attraversiamo un ruscello e tagliamo il ripido versante. Il paesaggio, sempre più “montano”, ci concede belle vedute sulla Val Lerone e il monte Argentèa.
A poco più di un’ora dalla partenza, arriviamo infine al passo du Figu, il guado sul rio Leone.
Abbandoniamo il sentiero principale per seguire la traccia a destra che risale il corso del torrente. Incontriamo tra le rocce una serie di laghetti e cascatelle. Proseguendo sui lastroni smussati, in pochi minuti ci ritroviamo al lago più scenografico: il Lago della Tina.
Il Lago della Tina
Circondato da pareti di roccia verticali, il laghetto è un diamante nero, alimentato da una cascata che precipita da una gola rocciosa. Largo pochi metri e profondo più di sei, si merita proprio il toponimo: la “tina” era infatti il contenitore in pietra stretto e profondo impiegato nelle cartiere!
Curiosità: al Lago della Tina una pietra riporta il verso: “La scheggia trafigge con urlo di ghiaccio l’essenza infinita dell’atomo eterno (Gino Damonte)”. Abbiamo approfondito: Gino Damonte era un medico di Arenzano molto apprezzato per il suo impegno sociale, amante della musica, delle scienze, della filosofia e della natura.
Il luogo è senz’altro degno di pensieri filosofici… ma anche di un sano picnic, se solo avessimo qualcosa di più di una banana!
L’area del Castagno
Al ritorno, ci regaliamo un intermezzo nel bosco.
In corrispondenza del sentiero per il Ponte Negrone una deviazione di pochi minuti ci porta all’Area del Castagno, un albero monumentale bicentenario. Tavolo e panca sono un po’ precari ma sufficienti a farci rilassare… (non che fossimo molto nervosi!)
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Vai all’inizio passeggiata (Google maps)
Coordinate GPS: 44.4119981,8.6667523
Segnavia: T rosso
Vai alla mappa di tutti gli itinerari
Il Lago della Tina è il classico esempio di “marmitta del gigante”: l’acqua del torrente che scorre impetuosa forma un vortice che col tempo scava la roccia fino a raggiungere profondità notevoli. Nel video ho ripreso una pozza a valle del lago, una replica in miniatura del vortice che scava la roccia del lago.
Vedi il vortice del Lago della Tina
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Dove abbiamo pranzato
Trattoria Castelletto
Via Strada di Lerca, 21
Cogoleto GE
Taglierini al ragù
Trenette al pesto
Arrosto di tacchino con patate
Verdure ripiene
Un quartino di rosso
Caffè per 2
Totale : 26 Euro
Buono. Ragù dal sapore ancestrale, pesto come da tradizione (con patate e fagiolini). Veranda sul verde. Campo da golf nei paraggi.
Ringrazio Luca per averci fatto scoprire l’insospettabile laghetto e Giovanni per il suggerimento gastronomico!
Tappe fuori gita ad Arenzano
Villa Negrotto Cambiaso
Parco comunale di Arenzano
Parco romantico dell”800 opera di Rovelli, lo stesso architetto di Villa Duchessa di Galliera. Un edificio stile castello medioevale. Una deliziosa serra “liberty”. Alberi monumentali e rarità botaniche. Pavoni, oche, conigli in libertà. Giochi per bimbi. Un luogo incantevole… però con una parte trascurata!
Graffiti di Lungomare Fabrizio De André – Arenzano
Una brutta galleria (la prima lato Cogoleto) del Lungomare Fabrizio De Andrè sta rifiorendo grazie all’attività di alcuni writers… Da vedere.
7 commenti
Marco · 8 Gennaio 2019 alle 11:32
Troppe località da vedere, non ho più molto tempo … Bellissime foto e natura, è possibile riunire almeno 2 gite ? Vengo dalla provincia di Varese …
renata · 8 Gennaio 2019 alle 11:41
Ciao Marco,
quanto tempo hai a disposizione?
renata · 8 Gennaio 2019 alle 11:56
Comunque, se vai sulla pagina “mappa” vedi tutte le passeggiate pubblicate ad oggi. Cliccando su “get directions” e abilitando la geolocalizzazione, Google maps ti dà un’idea della tempistica (e le indicazioni) per raggiungere l’inizio della passeggiata. Le passeggiate sono tutte intorno alle 2 ore. Ciao
Franco Mioani · 9 Agosto 2021 alle 7:31
Buongiorno Renata, se può interessare ho fatto un bel sentiero, dai Piani di Invrea al Santuario della Madonna della Guardia, scendendo poi a Varazze per chiudere l’anello. Se interessa ho anche delle foto. Durata: circa 3 ore.
renata · 9 Agosto 2021 alle 15:13
Grazie mille Franco per il tuo suggerimento! Sì, se puoi, raccontami qualcosa di più e mandami pure le foto alla mail passeggiareinliguria@gmail.com…
Michela · 4 Novembre 2021 alle 19:53
si, l’anello della Guardia che tocca i piani d’Invrea l’ho fatto anch’ío in senso contrario. Complimenti per il bellissimo sito!
renata · 5 Novembre 2021 alle 7:55
grazie mille, Michela!