Incredibile. Solo un’ora di cammino separa il coloratissimo budello di Sestri Levante, denso di gente e di botteghe, dalla solitaria e panoramica Punta Manara.

Partenza da Sestri Levante

Da via XXV aprile ci infiliamo in vico del Bottone e prendiamo subito a sinistra Salita alla Mandrella.

È una mulattiera selciata e gradinata che sale tra alti muri di pietra, si apre nel verde e, a venti minuti dalla partenza, si trasforma in un sentiero balconato con vista sulla Baia del Silenzio.

Superata una graziosa casa rosa, e attraversato un uliveto, al bivio prendiamo a destra (indicazione Manara, Moneglia) un sentiero roccioso e a gradoni che sale ripido tra i pini marittimi.

Poco dopo, compare la prima delle panchine panoramiche che spunteranno qua e là lungo il percorso.

Camminiamo sempre a mezza costa, in saliscendi, trascuriamo la deviazione a sinistra per Monte Castello, e, a circa un’ora dalla partenza, arriviamo al bivio per Punta Manara.

Punta Manara

Tavoli da pic-nic nel bosco, ex casermetta (ora bivacco), stretta e ripida scaletta di pietra da 49 scalini, ed ecco affiorare i ruderi della torre di Punta Manara.

Una torre di formato mini (non più di 3 metri di diametro) di cui non si conosce con certezza la storia. Rimaneggiata più volte, era più alta di quanto appare oggi.

Complice la giornata tersa, la vista da qui è unica: spazia a ponente da Sestri al golfo del Tigullio, fino alle Alpi Marittime, a levante da Riva Trigoso a Punta Baffe, fino a Punta Mesco. Il mare è uno specchio lucente.

Ci sporgiamo sul limitare estremo. Notiamo in basso grandi rocce e una lingua di terra selvaggia. Sconsigliato avventurarsi! Quattro ragazzi milanesi ci hanno provato la primavera scorsa… Sono stati recuperati con l’elicottero… mi dice Riccardo.

Curiosità: la torre di Punta Manara è anche detta “del telegrafo”. Lì per lì abbiamo pensato che Marconi avesse fatto esperimenti anche da qui… In realtà la torre si chiama così perché in passato è stata utilizzata come base per il telegrafo ottico (o semaforo). Si tratta di un albero verticale dotato di bracci mobili che riproduce in grande l’alfabeto dei marinai (in cui le lettere sono formate posizionando le braccia ad angoli diversi). Si è calcolato che, con questo sistema, un messaggio poteva viaggiare da una torre all’altra alla velocità di 500 km all’ora!

Da Punta Manara alla Madonna della neve

Dopo la sosta in pieno sole a Punta Manara, torniamo al sentiero principale.

Ora seguiamo l’indicazione “Madonnetta” e prendiamo il sentiero che costeggia il versante est di Monte Castello.

Trascuriamo la discesa verso Riva, e in venti minuti giungiamo ad una selletta con bella panchina tra i corbezzoli.

Un attimo di relax e poi in dieci minuti, seguendo un gradevole sentiero nella macchia, raggiungiamo l’interessante edicola della Madonna della neve (1813) di proprietà della famiglia Olivieri.

(Più tardi il signor Olivieri, che gestisce un agriturismo in zona, ci confesserà che è un mistero il motivo per cui il suo trisnonno costruì l’edicola…)

Ritorno a Sestri Levante

Torniamo sui nostri passi, e riprendiamo il sentiero che ci riporta a Punta Manara e poi nel centro di Sestri.

Tornare indietro per la stessa via non è noioso: il panorama acquista una nuova prospettiva.

E poi, grazie al suggerimento di una gentile coppia pratica della zona, recuperiamo le querce da sughero che all’andata ci erano sfuggite (si trovano ad un quarto d’ora dopo il primo bivio).

E pensare che c’era anche il cartello esplicativo!

….

Vai a inizio passeggiata (google street view)

Coordinate: 44.2706306,9.3948234 (44°16’14.3″N 9°23’41.4″E)

Segnavia: 2 quadrati rossi pieni fino a Punta Manara

Cartina

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Pro
Sentiero ben segnato, cartelli esplicativi della flora (sughero, leccio, pino marittimo, corbezzolo, mirto, ginepro “coccolone”, etc), percorso non monotono

Contro
Nei festivi la Punta è molto frequentata!

Consiglio

Se decidi di percorrere tutto il sentiero Sestri Levante – Riva Trigoso, ti consiglio di partire da Riva.

La Ciappa du lu

(nota dedicata a Luca, che ama abbinare passeggiata e nuotata)

Prima del bivio di Punta Manara, c’è la deviazione alla Ciappa du lu (la pietra del lupo), un’enorme piastra di roccia da cui è possibile tuffarsi in acqua.

Il sentiero per raggiungerla è piuttosto impervio. Però in mezz’ora si arriva in un luogo solitario e selvaggio, sfuggendo alle orde di turisti che assaltano Punta Manara.

Forse ne vale la pena!


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